Dagli articoli 1284 cod. civ. e 117 Testo Unico Bancario si ricava quanto segue: nel caso in cui tra la Banca e il cliente le condizioni economiche (tassi di interesse, commissioni, ecc.) non sono state determinati per iscritto, gli interessi sono dovuti nella misura legale e qualsiasi altra condizione economica relativa al rapporto di conto corrente è illegittima e come tale non dovuta. Motivi questi che permettono al cliente di poter agire affinché venga rideterminato il saldo di conto corrente.

Per la definizione di anatocismo e sulle sue conseguenze giuridiche si rimanda a quanto più diffusamente illustrato nella news di aprile 2018, ricordando che con tale termine si intende il calcolo degli interessi sugli interessi già maturati su una somma dovuta.

Brevemente, per meglio comprendere la questione odierna, giova evidenziare: a) che sino al 2000, l’anatocismo era vietato e le relative clausole nulle; b) che con Delibera CIRC del 09 febbraio 2000 l’anatocismo è diventato legittimo a patto che la relativa clausola sia approvata per iscritto e sia prevista a condizione di reciprocità; c) che successivamente la Legge n. 147 del 27 dicembre 2013 ha vietato l’anatocismo a decorrere da gennaio 2014.

Qualora l’anatocismo sia illegittimo, è possibile chiedere all’Istituto di credito il rimborso delle relative somme prodotte.

Nel caso trattato dallo Studio ci troviamo di fronte ad un rapporto di conto corrente che la Società ha intrattenuto con la Banca dagli anni ’70 fino all’anno 2009. Nell’ambito di tale risalente rapporto la Banca ha concesso alla correntista diverse linee di credito senza tuttavia fissare per iscritto fin dall’inizio i tassi di interesse e le altre condizioni economiche relative ai rapporti di conto corrente (violazione degli artt. 1284 cod. civ. e 117 Testo Unico Bancario).

Pertanto il Tribunale di Milano ha nominato un Consulente Tecnico d’Ufficio per rideterminare il saldo di conto corrente effettivo, depurato delle somme pagate a titolo di interessi e commissioni non pattuite per iscritto, e quindi ricalcolate al tasso legale, nonché dell’effetto dovuto all’illegittimo anatocismo.

All’esito della consulenza tecnica, il professionista nominato dal Tribunale ha fatto 3 conteggi alternativi, i quali tutti prevedono un rimborso in favore del cliente: nella prima ipotesi il saldo ricalcolato è pari € 335.706,17 in favore del cliente; nella seconda ipotesi il saldo ricalcolato a credito del cliente ammonta ad €457.233,52; nell’ultima ipotesi, il credito in favore del cliente è stato calcolato nell’importo di € 489,509,62.

Dall’analisi dei conteggi effettuati dal perito nominato dal Tribunale di Milano, risulta evidente il notevole beneficio economico in favore del cliente.

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